martedì 28 maggio 2013

A #Bologna si riparte da 50.000


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E così l’esercito di Serse è stato battuto. Cinquantamila bolognesi (59%) hanno risposto alla chiamata dei referendari e hanno votato A, contro circa 35.000 che hanno votato B (41%).
In totale poco più del 28% degli elettori. Una percentuale che a botta calda consente ai sostenitori della B, il Partito Democratico in testa a tutti, di provare a sminuire la valenza del voto e di spingersi a dire che “si è trattato di una battaglia ideologica che non interessa la gran parte dei cittadini. I bolognesi hanno capito che la sussidiarietà è la chiave di volta laddove lo Stato non riesce ad arrivare” (E. Patriarca). Come a dire: non è successo niente, tireremo diritto.
Invece qualcosa è successo, per quanto possano fare i finti tonti. Il PD infatti non ha sostenuto la linea dell’astensione, ha fatto l’opposto, ha mosso le corazzate e l’artiglieria pesante per mandare la gente a votare B. Si è speso il Sindaco in prima persona (che ha mandato una lettera a casa dei bolognesi per invitarli a votare B, e ha fatto un tour propagandistico per tutti i quartieri), gli assessori, il partito locale, i parlamentari da Roma… Ai quali si è aggiunta la propaganda nelle parrocchie, quella del PdL, della Lega Nord, di Scelta Civica, della CISL, e gli endorsement di Bagnasco, di Prodi, di Renzi, di due ministri della repubblica, più le dichiarazioni di Ascom, Unindustria e CNA.
Questa santa alleanza contro i perfidi referendari ideologici è riuscita a muovere soltanto 35.000 persone (incluse le suore, le prime a presentarsi ai seggi ieri mattina). Significa che una buona parte dell’elettorato di quei partiti e dei fedeli cattolici ha disobbedito agli ordini di scuderia ed è rimasta a casa oppure ha votato A.
Invece un comitato di trenta volontari, appoggiato solo da un paio di partiti minori e qualche categoria sindacale, che ha raccolto l’appoggio di tutti gli ultimi intellettuali e artisti di sinistra rimasti in Italia, ha portato a votare quindicimila persone in più.
Questo dato politico è il più interessante e pesante.
Da un lato perché significa che il tema della riaffermazione del primato della scuola pubblica rompe gli schieramenti, i vincoli d’obbedienza, le usuratissime cinghie di trasmissione, e allude a una sinistra reale che potrebbe e dovrebbe ricostruirsi a partire da alcuni temi fondativi.
Dall’altro lato perché se con le percentuali si può giocare al ribasso o al rialzo, invece con i numeri assoluti c’è poco da fare, vanno presi come sono. E cinquantamila sono esattamente la metà dei voti che Virginio Merola ha preso nel 2011, quando è stato eletto sindaco. Se questa giunta e questa classe dirigente hanno intenzione di tirare diritto, come traspare dalle prime dichiarazioni, dovranno considerare l’eventualità concreta che la marcia, scandita a ogni passo dall’incertezza e dalla paura, termini con una disfatta. Le notizie che giungono dalla capitale non saranno di conforto per lorsignori: un altro mix micidiale di scarsa affluenza e sconfitta; disgusto per gli schieramenti politici e per qualcuno più che per altri.
La risposta a tutto questo è quella di Bologna: organizzazione dal basso e ingaggio della cittadinanza sui temi importanti, sulle scelte di indirizzo. La dimostrazione che “si può fare”.
Dunque oggi si riparte da qui. Da quota cinquantamila. Avanti.

sabato 18 maggio 2013

FINANZIAMENTI PUBBLICI ALLE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE A GESTIONE PRIVATA


Nuovo Comitato Articolo 33

Quanto costano alla collettività i finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata? Facciamo un po’ di storia...
Finanziamenti pubblici alle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata
Quanto costano alla collettività i finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata? Quanti posti pubblici in più si possono creare ?
Dal 1994 tali scuole ricevono finanziamenti che sono via via cresciuti fino a diventare superiori a un milione di euro all’anno dal 2003 a oggi (1.188.585 euro nel 2011/12). Queste scuole nella stragrande maggioranza di orientamento confessionale fanno pagare rette annuali fra 2.000 e i 10.000 euro. Il numero di iscritti era di 1666 prima dell’inizio dei finanziamenti (pari al 24,3% del totale dei bambini) e nel 2011/123 è di 1726 pari al 22,8% se si contano i 238 iscritti in scuole private non paritarie.
Finanziamenti pubblici alle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata
Dal 2000 queste scuole ricevono finanziamenti sia dallo Stato che dalla Regione per oltre un milione e 200.000 euro per un totale nel 2011/12 di 2.435.585 euro. Ogni sezione di scuola d’infanzia comunale in più costa 90.000 fra spese di personale e di funzionamento (vedi delibera n. 212 del 9/10/12).
Finanziamenti pubblici alle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata
Con 1.188585 si garantiscono 330 posti pubblici in più ogni anno nelle scuole d’infanzia comunali. Se il Comune avesse a disposizione ogni anno i 2.435.585 euro di finanziamento pubblico totale potrebbe accogliere 677 bambine/i in più e assorbire anche tutti gli iscritti alle scuole paritarie private che ogni anno sono 570.
Finanziamenti pubblici alle scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata
La lista d’attesa per accedere alle scuole d’infanzia comunali e statali ha raggiunto a giugno del 2012 il numero di 423, il più alto della storia.
Dopo la crescita demografica di fine anni 90 con aumento della lista d’attesa a 301 sotto la giunta Vitali, la giunta Guazzaloca apre fra il 1999 e il 2004 23 nuove sezioni statali. Sotto la giunta Cofferati fra il 2004 e il 2009 vengono aperte altre 9 sezioni statali, la lista d’attesa si mantiene bassa e comunque il saldo fra posti disponibili e lista d’attesa si mantiene positivo. Negli ultimi 3 anni con il nuovo boom demografico vengono aperte altre 8 sezioni ma il saldo diventa negativo e si arriva al record di 423 in lista d’attesa con 0 posti disponibili nel pubblico e 140 posti nel privato a giugno 2012. Da dicembre il Comune ha aperto una sezione statale e 8 comunali ma con orario 8-13. La lista d’attesa si è ridotta a 103, con 96 posti disponibili nel privato.